ORE 18,00 AULA CIVICA: OTTAVO ATTO – SPETTACOLO TEATRALE “A LITTLE BIT OF FOOLS”
ORE 18.30 AULA CIVICA SPETTACOLO TEATRALE “CANTO DI NATALE”
ORE 21,00 AULA CIVICA: OTTAVO ATTO – SPETTACOLO TEATRALE “SMILE” OMAGGIO A CHARLIE CHAPLIN
ORE 21,30 AULA CIVICA: OTTAVO ATTO – SPETTACOLO TEATRALE “LUCREZIA VIOLATA” DA SHAKESPERARE
ore 18.00 SPETTACOLO TEATRALE “A little bit of Fools”
Divertente e folle pillola della nuova produzione del Laboratorio Teatrale CastelVerde. In uno sperduto paesino russo arriva il tanto atteso nuovo insegnante; le sue rosee aspettative di una sfavillante carriera che proprio da qui potrebbe partire, vengono però confuse e disorientate dagli abitanti di questo paese. Si trova infatti a dover lottare con libri antichi, maledizioni e una debordante dose di irresistibile stupidità. E se poi si aggiunge un amore impossibile e un conto alla rovescia che incombe, le avventure del povero insegnante non possono far altro che incuriosirci e appassionarci!
ore 21.00 SPETTACOLO TEATRALE “SMILE” OMAGGIO A CHARLIE CHAPLIN
25 Dicembre: Natale. Sono numerose le stelle natalizie che illuminano le atmosfere di case, negozi, strade e feste in questa data storica. Ma a differenza di tutte le altre, una sola stella si spense in questo giorno, precisamente nel 1977: Charles Spencer Chaplin, per noi … Charlie Chaplin. Attore, regista, sceneggiatore, compositore, produttore, cinematografo … un’artista a tutto tondo che ha regalato a noi tutti delle perle cinematografiche entrate nella nostra storia. In questo piccolo spettacolo, un solo attore, farà rivivere un grande uomo e la sua grande storia. Charlot, vi aspetta.
ore 21.30 SPETTACOLO TEATRALE “LUCREZIA VIOLATA” DA SHAKESPERARE
La Storia di Lucrezia
Secondo la versione dello scrittore dell’antichità Tito Livio, Tarquinio il Superbo (l’ultimo dei sette Re di Roma) aveva un figlio terribile: Sesto Tarquinio.
Durante l’assedio della città di Ardea, i figli del Re assieme ai nobili, per passare il tempo si divertivano a vedere ciò che facevano le proprie mogli durante la loro assenza, tornando di nascosto a Roma. Collatino sapeva che la sua Lucrezia era la più fedele e virtuosa tra le mogli. Così portò con sé gli altri nobili, tra cui Sesto Tarquinio, a vederla.
Sesto Tarquinio ne restò affascinato e fu preso dal desiderio di possederla. Alcuni giorni dopo, all’insaputa di Collatino, tornò a Collazia e venne accolto da Lucrezia con grande ospitalità. Ma dopo cena si introdusse nella camera da letto di Lucrezia per aggredirla armato di spada. La donna provò a respingerlo ma Sesto la minacciò: se non avesse acconsentito a soddisfare le sue voglie, l’avrebbe uccisa e accanto le avrebbe messo il corpo mutilato di uno schiavo, raccontando di averla colta in flagrante adulterio.
A questo punto Lucrezia fu costretta a cedere, ma appena Sesto ripartì, Lucrezia inviò un messaggero dal padre e uno dal marito supplicandoli di correre da lei al più presto perché una grossa sciagura era accaduta. Giunti da lei, Lucrezia in lacrime spiegò l’accaduto e si trafisse con un pugnale che nascondeva sotto la veste.
Dal suo atto estremo il popolo romano trovò la determinazione per insorgere, cacciando i Tarquini e dando avvio alla Repubblica romana.
Lucrezia nell’arte
Gli scrittori che hanno raccontato la sua vicenda sono molti, tra i quali Cicerone, Livio, Seneca, Boccaccio, Shakespeare, ma è Ovidio quello che riesce a farla rivivere ai nostri occhi con una descrizione di grande effetto.
Nel Rinascimento italiano la storia di Lucrezia vide una nuova fortuna e diventò uno dei soggetti prediletti per gli sponsali, per ribadire l’esempio di virtù muliebre cui doveva ispirarsi la sposa. Da Raffaello a Cranach, da Filippino Lippi a Parmigianino a Guido Reni, fino ad arrivare ad Artemisia Gentileschi.
Sono tanti gli artisti che hanno rappresentato Lucrezia, come esempio di virtù delle donne, ma è anche per la contemporaneità un’occasione per riflettere sulla violenza, fisica e morale, contro le donne di oggi.
Il poemetto di Shakespeare
Lo Stupro di Lucrezia venne pubblicato nel 1594, l’anno successivo alla stampa di Venere e Adone. I due poemi sembrano formare una specie di dittico simmetricamente contrappuntato, in cui la seconda tavola rovescia la prima: dallo sfondo giorgionesco del primo con conigli, cani, cavalli e cinghiali si passa ad un tragico notturno, immerso in una livida oscurità caravaggesca squarciata dalla luce di una torcia. Per il grande poeta inglese Ted Hughes, autore di un visionario e misterico saggio/poema Shakespeare and The Goddess of Complete Being, questi poemetti sono la base in cui individuare idealmente tutta la strategia poetica e i fondamenti metafisici dell’intera opera shakespeariana. La storia di come Tarquinio stupri Lucrezia, invasato di lei dopo le lodi del marito Collatino all’interno di una bizzarra gara tra generali, e di come il suicidio della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica era stata succintamente narrata da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer. In Shakespeare la voce di Lucrezia si dilata e diviene uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna, attraverso un’ingegnosa serie di lamentazioni, introspezioni, allegorie, invettive contro il Tempo, la Notte, l’Occasione.
Lo Spettacolo
L’Associazione Culturale Ottavo Atto presenta “La Piccola Compagnia dell’Ottavo Atto” in Lucrezia violata, regia Martina Marone e Roberta Provenzani.
Lo spettacolo è il prodotto di uno primo studio condotto sul poemetto The rape of Lucrece di William Shakespeare. Lucrezia è il simbolo della fedeltà coniugale, della virtù e della modestia femminile. Tratto dalla storia romana, i versi narrano la violenza esercitata da Sesto Tarquinio ai danni di Lucrezia, casta moglie di Collatino e il successivo suicidio della donna, che spinse il popolo romano a ribellarsi al giogo della tirannia monarchica.
Una performance teatrale forte, di grande impatto visivo ed emozionale, realizzata attraverso la tecnica del teatro-danza, che vede l’unione dell’arte recitativa supportata da movimenti danzati e da parole cantate. Un allestimento scenico essenziale che vuole dare spazio a corpi, voci ed anime.
Lo studio teatrale coordinato dalle due registe intende regalare allo spettatore uno sguardo, un punto di vista, una forma artistica di denuncia su un tema tanto spietato quanto attuale come lo stupro, ma con la delicatezza ed il rispetto dell’arte teatrale
In scena ci saranno giovanissimi attori del territorio della periferia romana, chiamati a una prova durissima, che niente vuole celare: lo stupro è “danzato” senza “maschere”, ma mai banalizzato o volgarizzato perché l’intento è quello di mostrare con accurata sensibilità e forte potenza espressiva la violenza di questo atto.
Lucrezia Violata è l’occasione per una doppia e profonda riflessione. Da una parte Lucrezia, rappresentata da tutte le donne in scena, ha la possibilità di dare voce alle conseguenze devastanti di quel gesto: la rabbia, il senso di colpa, la vergogna, l’odio contro se stessa, la voglia di dimenticare, il desiderio di vendetta, fino all’estrema decisione di chi non trova altra strada per riaffermare la propria dignità e denunciare con forza il proprio aggressore. Dall’altra parte viene dato ampio spazio anche ai pensieri del carnefice, vittima dei propri istinti, delle proprie fantasie perverse, in balia di un impulso irresistibile, che lo condannerà, inesorabilmente, a commettere quel crimine che lui stesso definisce «Sacrilegio ch’ogni empietà racchiude!».
Inoltre un leggio nella scena permetterà alla parola narrata di esplicitare il succedersi degli eventi, evitando lo smarrimento dello spettatore, verso una comprensione totale di quella violenza che si sta compiendo davanti ai suoi occhi. Ad amplificare l’effetto anche la musica che sottolinea la poetica drammaticità di un atto tragico e imperdonabile come lo stupro.
La Piccola Compagnia dell’Ottavo Atto
La Piccola Compagnia dell’Ottavo Atto è composta da un gruppo di giovani allievi attori del laboratorio teatrale Castelverde condotto da 5 anni da Martina Marone e Roberta Provenzani sul territorio del Municipio Vi di Roma. Il laboratorio teatrale nasce come scommessa culturale e artistica con lo scopo di valorizzare i talenti e le potenzialità dei giovani all’interno di un contesto periferico.
“E da oggi in poi più nessuna donna dopo l’esempio di Lucrezia vivrà nel disonore”
TITO LIVIO
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