Lo chiamavano Jeeg Robot
Per il primo cineforum in aula civica è stato proiettato “Lo chiamavano Jeeg Robot” , un film ambientato in una Roma che è diversa da quella dipinta dalle cartoline, una città che riversa nel degrado tra l’inquinamento del Tevere e la povertà imperante nelle periferie. Il film infatti si apre con l’inseguimento a piedi per le strade della Capitale di Enzo Ceccotti, un ragazzo che sopravvive di espedienti e abita solo in un palazzo popolare. Una persona sbagliata, che cercando di nascondersi tuffandosi nel Tevere, ottiene dei poteri che decide di sfruttare per il suo ladrocinio quotidiano. Lo chiamavano Jeeg robot è un film che porta lo spettatore a entrare in empatia con Enzo, che altro non è che un ragazzo di borgata introverso come tanti la cui vita viene rischiarata solo da Alessia, una ragazza che vede il mondo con gli occhi di una principessa intergalattica sempre in pericolo, una ragazza problematica ma sognatrice rimasta mentalmente nella sua ingenuità di bambina. In questo scenario non manca l’amore che viene dichiarato con espressioni semplici ma d’effetto. Enzo infatti, in una battuta del tipico dialetto romano dice ad Alessia:- De te me frega, pure parecchio-, assimilabile certamente ad un più comune “ti amo”. La combinazione di tematiche sempre attuali trattate con leggerezza, senza superficialità, con un dialetto che ci appartiene, ha comportato una vasta partecipazione da parte dei giovani a questa proiezione, non resta quindi che attendere il prossimo evento in aula civica.
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